giovedì 12 marzo 2009
Commento Del Film Le Chiavi Di Casa...
Qualche settimana fa abbiamo visto a scuola, secondo un progetto con l'UNICEF, il film "Le chiavi di casa" di Gianni Amelio. Questo film del 2004 di genere drammatico narra la storia di Paolo, un ragazzo di quindici anni affetto da gravi problemi di salute che lo portano ad avere una disfunzione alle gambe e altri problemi psichici. Il film è incentrato sul viaggio che effettua in Germania per un'operazione. In questo viaggio Paolo è accompagnato da Gianni, un uomo di circa quarant'anni conosciuto solo in questo viaggio e mai visto prima. Inizialmente si presenta come un amico di famiglia ma poi si rivelerà ben altro. Durante i giorni di permanenza in Germania cresce tra i due protagonisti una bella amicizia. Paolo esprime a Gianni i suoi più intimi sentimenti e disagi. La scena del film che ricordo particolarmente proprio per l'effetto che ha avuto su di me è stata quella nel parco in cui Gianni chiede a Paolo se gli piaceva la scuola e come si trovava con i compagni, ma Paolo espose il disagio che aveva dovuto all'insegnante di sostegno. Ciò provocava in lui vergogna poiché i suoi coetanei non avevano il sostegno. Ciò fa riflettere su quanto sia importante il ruolo dell'insegnante nell'affrontare queste situazioni poiché, anche se in buona fede vuole aiutare l'alunno in difficoltà potrebbe causare in lui una sorta di isolamento dal resto dei compagni. Da questo film ho conosciuto ancor più da vicino i disagi di questi giovani come me e mi rendo conto di quanto sia importante l'approccio di ciascuno di noi con loro. Dal film abbiamo notato il fatto che un problema fisico non è un limite o una causa d'inferiorità, anzi può essere per chi è al fianco un incoraggiamento come abbiamo visto alla fine del film!
lunedì 9 marzo 2009
-IL PERIODO MULTIMEDIALE- Pro & contro
Gli adolescenti sono quotidianamente impegnati nelle vorticose comunicazioni multimediali. Questo fenomeno è molto diffuso infatti i ricercatori vi hanno dedicato intere ricerche. Ad esempio se ne sono occupati Letizia Caronia, docente di Educazione agli Audiovisivi alla Facoltà di Scienze della formazione e Pier Cesare Rivoltella, docente di Tecnologie dell’istruzione e Teoria e tecniche della comunicazione di massa.
LA TENDENZA AD ISOLARSI:
Questa ricerca prende spunto dal gruppo dei pari, cioè il punto di riferimento degli adolescenti. Caronia spiega che è un contesto di sviluppo che svolge tre funzioni:
1. Distacco progressivo dalle figure genitoriali;
2. Costruzione del senso di appartenenza al gruppo;
3. Creazione di una cultura condivisa.
Rivoltella aggiunge che questo gruppo è il terreno sul quale l’adolescente si esprime, si misura, si mette in relazione, definisce comportamenti.
GLI ERRORI:
In questo campo c’è l’eccesso d’uso, il linguaggio volgare, l’identità indistinta dell’interlocutore, le immagini osé. Come dice Caronia, questi sono segni che contraddistinguono l’inizio di un nuovo “mondo”,nuove appartenenze e che mettono in moto il meccanismo della supervisione da parte del genitore. E questo meccanismo esercita una forza tale sui giovani, da educarli al senso della norma.
IL CONTROLLO GENITORIALE:
Il ruolo dei genitori è stabilire norme che segnino la soglia da non oltrepassare, dove oltre alla quale c’è la trasgressione.
I genitori usano il cellulare per gestire l’ansia che si crea essendo genitore e lasciando quindi ai figli la possibilità di sviluppare allo stesso tempo una vita sociale.
Rivoltella afferma che fa male sia esagerare con i consumi mediali, ma anche farne completamente a meno. Il vero problema sono i genitori assenti, ma anche quelli iperprotettivi che non riescono ad educare.
Glossario delle parole chiave:
-vorticose
-gruppo
-distacco
-appartenenza
-cultura
-eccesso
-supervisione
-soglia
-vita sociale
-educare
LA TENDENZA AD ISOLARSI:
Questa ricerca prende spunto dal gruppo dei pari, cioè il punto di riferimento degli adolescenti. Caronia spiega che è un contesto di sviluppo che svolge tre funzioni:
1. Distacco progressivo dalle figure genitoriali;
2. Costruzione del senso di appartenenza al gruppo;
3. Creazione di una cultura condivisa.
Rivoltella aggiunge che questo gruppo è il terreno sul quale l’adolescente si esprime, si misura, si mette in relazione, definisce comportamenti.
GLI ERRORI:
In questo campo c’è l’eccesso d’uso, il linguaggio volgare, l’identità indistinta dell’interlocutore, le immagini osé. Come dice Caronia, questi sono segni che contraddistinguono l’inizio di un nuovo “mondo”,nuove appartenenze e che mettono in moto il meccanismo della supervisione da parte del genitore. E questo meccanismo esercita una forza tale sui giovani, da educarli al senso della norma.
IL CONTROLLO GENITORIALE:
Il ruolo dei genitori è stabilire norme che segnino la soglia da non oltrepassare, dove oltre alla quale c’è la trasgressione.
I genitori usano il cellulare per gestire l’ansia che si crea essendo genitore e lasciando quindi ai figli la possibilità di sviluppare allo stesso tempo una vita sociale.
Rivoltella afferma che fa male sia esagerare con i consumi mediali, ma anche farne completamente a meno. Il vero problema sono i genitori assenti, ma anche quelli iperprotettivi che non riescono ad educare.
Glossario delle parole chiave:
-vorticose
-gruppo
-distacco
-appartenenza
-cultura
-eccesso
-supervisione
-soglia
-vita sociale
-educare
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